Stai leggendo il Riassunto Esecutivo del Piano d’Azione Climatico. Qui, puoi leggere il capitolo completo:

Capitolo completo

Introduzione

Le NET (tecnologie a emissioni negative) catturano la CO2 dai gas di scarico di processi che sono difficili da sostituire, oppure sottraggono la CO2 dall’atmosfera: ciò può avvenire attraverso approcci tecnici o tramite l’utilizzo di impianti. Molte di queste tecnologie vengono già testate e utilizzate oggi. Tuttavia, le emissioni negative risultanti sono infinitesimali. Ciononostante, ci sono grandi potenzialità per lo stoccaggio finale sicuro della CO2: secondo il rapporto SR 1.5 dell’IPCC, sicuramente pari a 2.000 Gt, con emissioni annuali attuali inferiori a 40 Gt di CO2. Si suppone che la sicurezza di tali depositi sia molto elevata. Oggi esistono già le tecnologie e i serbatoi necessari per rimuovere grandi quantità di CO2 dall’atmosfera.

Inoltre, la necessità di usare le NET per limitare il surriscaldamento globale a 1,5 °C, come previsto dall’Accordo di Parigi, è innegabile. Pertanto, ognuno dei 90 scenari climatici raccolti nel rapporto SR 1.5 dell’IPCC, compatibili con l’obiettivo di 1,5 gradi centigradi, necessita di emissioni negative su larga scala, a partire dal periodo tra il 2020 e il 2030. In più, quasi tutti gli scenari climatici attuali si basano sul fatto che enormi quantità di CO2 saranno sottratte dall’atmosfera nella seconda metà del secolo, in modo da stabilizzare il surriscaldamento globale.

Immagine simbolica: Le paludi come importanti pozzi di assorbimento del carbonio. 

Tuttavia, le NET non permettono in alcun caso di continuare a procedere come di consueto, poiché la rimozione e l’immagazzinamento di CO2 sono processi costosi e ad alta intensità energetica. L’uso delle NET dovrebbe pertanto essere riservato alle emissioni quasi inevitabili, ad esempio in settori quali l’aviazione, l’agricoltura e la produzione di cemento. Per questo motivo, le NET non costituiscono un’alternativa alla riduzione delle emissioni, bensì un componente di supporto praticamente indispensabile.  

Tecnologie

La seguente è una breve descrizione delle sette NET prese in esame e delle rispettive opzioni di stoccaggio. Segue una panoramica del potenziale, dei costi e degli effetti collaterali di ognuna (Figura 2).

  • Cattura e stoccaggio dall’aria
    Con la cattura diretta dall’aria, la CO2 viene sottratta dall’aria ambiente tramite apparecchiature di tipo tecnico. La CO2 estratta in Svizzera viene stoccata (o sequestrata) in modo sicuro nella crosta terrestre. Si ipotizza che la Svizzera abbia una capienza di 2,68 Gt. Lo stoccaggio dell’anidride carbonica nel suolo viene praticato da 40 anni ed è ritenuto molto sicuro. Ad oggi sono stati stoccati 0,26 Gt di CO2.
  • Bioenergia con cattura e stoccaggio del carbonio
    La combustione di biomassa (come scarti vegetali, residui di legno, ecc.) può generare calore o energia elettrica e la CO2 emessa dai gas di scarico può essere immagazzinata nel suolo, come avviene nella cattura diretta dall’aria. Questo approccio permette di rimuovere il carbonio dal ciclo del carbonio e immagazzinarlo in maniera sicura.
  • Cattura e stoccaggio del carbonio nell’industria
    Nelle sorgenti industriali puntuali, quali inceneritori o impianti di produzione del cemento, data la sua alta concentrazione, la CO2 può essere filtrata in modo mirato e conservata nel suolo come avviene nella cattura diretta dall’aria.
  • Degradazione avanzata
    Nel processo di degradazione atmosferica avanzata, delle rocce minerali frantumate vengono distribuite sui campi. Essendo frantumate, le rocce reagiscono più velocemente con la CO2 legata nell’acqua piovana, accelerando così il naturale processo di degradazione. La CO2 viene riversata in mare tramite l’acqua e lì viene conservata come roccia carbonatica per lungo tempo. Questo processo quindi contrasta anche l’acidificazione degli oceani.
  • Rimboschimento, imboschimento e maggiore utilizzo del legno
    Attraverso il rimboschimento, la piantumazione mirata delle foreste e un maggiore utilizzo del legno nell’edilizia, è possibile immagazzinare annualmente fino a 3 Mt di CO2.
  • Carbone vegetale
    Con l’aiuto di alte temperature, è possibile convertire le piante a crescita rapida o gli scarti provenienti dalla produzione alimentare in carbone vegetale per poi immagazzinarlo nel terreno. Il calore di scarto può essere utilizzato direttamente o convertito in elettricità.
  • Sequestro del carbonio nel suolo
    Anche i cambiamenti nell’utilizzo dei terreni agricoli possono far aumentare la quantità di carbonio contenuta nel terreno, cosa che oltretutto ne migliorerebbe la qualità
Figura 2 Potenziale e costo di varie NET in Svizzera

Misure

Oggi, il prezzo delle NET è due o tre volte più alto di quello riportato nella panoramica illustrata sopra. Tuttavia, grazie alla curva di apprendimento tecnologico e all’incremento nell’uso di tali tecnologie, il loro prezzo si abbasserebbe notevolmente. Affinché le NET possano portare al raggiungimento della neutralità climatica al minor costo possibile entro il 2030, è essenziale che esse vengano usate, ampliate e promosse oggi. Qualsiasi ulteriore rinvio delle NET rappresenta un ulteriore onere per le generazioni future. Qualora ciò fosse necessario, la Svizzera sarebbe meno in grado di neutralizzare più delle proprie emissioni nazionali a livello globale. Tuttavia, poiché l’emissione di gas serra nell’atmosfera attualmente è praticamente gratuita, ad oggi non ci sono incentivi economici per sottrarre CO2 dall’atmosfera. Di conseguenza, in mancanza di un sostegno politico determinato, le NET non saranno rese disponibili abbastanza in fretta da poter sortire il significativo effetto desiderato sul bilancio della CO2 in Svizzera.