Stai leggendo il Riassunto Esecutivo del Piano d’Azione Climatico. Qui, puoi leggere il capitolo completo:

Capitolo completo

Riassunto

L’Accordo sul clima di Parigi vincola i paesi ad armonizzare i propri flussi finanziari con gli obiettivi previsti dall’Accordo sul clima (articolo 2.1.c dell’Accordo di Parigi). 

Gli intermediari finanziari aiutano l’industria petrolifera a generare più capitale, fattore che agevola quest’ultima a restare redditizia malgrado la concorrenza delle energie rinnovabili. Oggigiorno, in seguito all’adozione dell’Accordo sul clima di Parigi e grazie alle energie rinnovabili alternative, il commercio dell’energia di fonte fossile non dovrebbe più essere così redditizio. Ciononostante, l’energia fossile continua a essere valutata e gestita dagli intermediari finanziari. Questo è contraddittorio: si teme infatti che molti di questi titoli siano degli attivi irrecuperabili e che l’economia globale mondiale sia diretta verso una bolla del carbonio. Il mercato finanziario non è neutrale, al contrario valuta erroneamente i rischi. Infatti, molti istituti finanziari non hanno acquisito internamente nessuna competenza in materia di crisi climatica e, di conseguenza, sottovalutano i rischi legati alle energie da fonte fossile. In aggiunta, si disconoscono le possibilità offerte da investimenti alternativi di capitale. Per molto tempo numerosi istituti finanziari hanno rinnegato la loro responsabilità nei confronti del clima e della società. Gli intermediari finanziari non sono solo dei contenitori passivi attraverso i quali passa il denaro: convogliano attivamente i flussi di denaro e, di conseguenza, hanno una grande responsabilità e una notevole incombenza. Purtroppo, solo una piccola minoranza di istituti finanziari ha un approccio responsabilizzato.

Immagine simbolica: Paradeplatz, Zurigo. 

La piazza finanziaria svizzera, con Zurigo e Ginevra in testa, è una delle principali al mondo. La Svizzera si annovera tra i gestori patrimoniali di maggiore spicco. La nostra piazza finanziaria è uno dei principali attori nella politica climatica internazionale e nell’economia globale. Questo ruolo sarebbe l‘occasione giusta per ridurre le proprie emissioni all’estero e rispettare gli impegni nei confronti del pianeta. Infatti, se non lo facciamo noi, il mondo non raggiungerà mai gli obiettivi previsti dall’Accordo di Parigi. Il principio di causalità presuppone che la piazza finanziaria svizzera e le autorità di controllo si attivino. La Svizzera – a confronto della BCE, delle riforme esaustive dell’UE per una finanza sostenibile e delle misure proattive della Bank of England – è il fanalino di coda in Europa, specialmente vista la portata e la rilevanza della sua piazza finanziaria. 

Quando si parla di finanza sostenibile si dimentica spesso la parte creditizia. Alcune grandi banche detengono molti investimenti di capitale all’estero ma le piccole banche, come le banche cantonali, stanziano crediti principalmente in Svizzera. Anche in questo caso, le banche non sono solo delle strutture attraverso cui passa il denaro, ma sono delle strutture che concedono attivamente dei crediti. Quindi, anche a livello di finanziamenti le banche attive a livello nazionale devono, in generale, dimostrare più impegno.  

In sintesi, si può affermare che la piazza finanziaria ha il potere di attivare la transizione di tutta la nostra economia, sia qui in Svizzera che a livello globale. Avere grande potere implica anche avere una grande responsabilità.

Le misure discusse al capitolo Finanze racchiudono gli strumenti seguenti: 

Disinvestimento: sottrarre il capitale agli attori economici che presentano un elevato tasso di emissioni, ad esempio le aziende petrolifere. 

Investimento: convogliare il capitale in modo mirato in settori o aziende rispettosi del clima, indispensabili per la transizione verso un’economia globale a impatto zero. 

Impegno: se le aziende ad alto tasso di emissioni non saranno in grado di cambiare internamente in modo autonomo, non riusciranno a sopravvivere sul mercato nel lungo periodo. Sarebbe preferibile che in questi settori la direzione aziendale si attivi per apportare un cambiamento. Purtroppo, essa è spesso titubante nel guardare in faccia alla realtà ed elaborare nuove strategie. Gli azionisti hanno quindi la possibilità di esercitare attivamente il loro diritto di voto e fare sentire il loro influsso per portare avanti un cambiamento in tali settori dell’economia.

Trasparenza: il grosso problema è la mancanza di trasparenza riguardo gli effetti nocivi sul clima generati dai flussi finanziari e generalmente delle informazioni sui flussi finanziari. I clienti, sia privati che istituzionali, non sono sufficientemente informati e non sono in grado di prendere decisioni responsabili neppure quando intendono investire il loro denaro con consapevolezza climatica. Queste informazioni e questa trasparenza sono il presupposto affinché la domanda di prodotti finanziari sostenibili cresca. Queste informazioni fungono anche da base per la scienza, che solo in questo modo riesce a condurre delle analisi significative.

Misure