Stai leggendo il Riassunto Esecutivo del Piano d’Azione Climatico. Qui, puoi leggere il capitolo completo:

Capitolo completo

Visione

Nel 2030, la nostra visione di un futuro climaticamente ha riunito e avvicinato le persone. Tale avvicinamento, per alcuni dapprima inconsueto e da re-imparare, si è dimostrato fonte di arricchimento. Avvicinarsi non assume soltanto un significato chiave di fronte all’attuale situazione di crisi esistenziale, ma cambia anche la qualità del modo in cui ci incontriamo. In futuro, la nostra vita quotidiana sarà dettata da ritmi meno pressanti, frenetici e precipitosi di quelli attuali e sarà piuttosto basata sulla comunità, sul buon vicinato, sulla solidarietà e su relazioni sociali locali resilienti. Le distanze si accorceranno e lo scambio sarà più proficuo. Avremo imparato ad ascoltare e a condividere i bisogni, ma non solo. Condivideremo conoscenze e competenze nelle organizzazioni di quartiere, un trapano e una bicicletta per trasportare carichi nei centri di prestito e condivisione, (in cui tutto è a disposizione dell’intera comunità), o ancora, esperienze e deliziose torte di mele nella caffetteria di quartiere. Certo, non saremo stati in grado di creare un mondo utopico privo di conflitti, problemi e incomprensioni. Saremo però in grado di lavorare insieme per trovare soluzioni innovative, non solo dal punto di vista tecnico ma anche sociale, organizzativo e culturale. Insieme, avremo creato le condizioni per una convivenza civile che, anche dal punto di vista energetico, farà propendere per uno stile di vita più parsimonioso.

Gli edifici saranno stati convertiti per essere climaticamente neutri; nelle città ci saranno più aree dove passare il tempo, dialogare, giocare e divertirsi, che saranno molto più verdi per assicurare refrigerio dal caldo. Anche i paesi avranno riscoperto e sfruttato il proprio potenziale: contribuiranno attivamente alla vita climaticamente neutra, soprattutto approfittando della minore densità di popolazione sia per la produzione di frutta, ortaggi e altri beni alimentari che per la raccolta di energia solare. Per molti versi, saremo propensi a fare ciò che in molti hanno già sperimentato con successo: ci sarà più solidarietà e meno competizione, più iniziative comuni senza soffocare nel completo controllo sociale. Ci saremo riappropriati in gran parte di ciò che era diventato mercato anonimo: dall’agricoltura solidale alla cooperativa edilizia e non profit - attraverso le quali faremo un uso efficiente del nostro spazio abitabile – fino all’utilizzo di strade a traffico rallentato come proprietà comune, il nostro “salotto esterno”, che manterremo insieme. Tutto ciò sarà liberatorio e benefico: far parte di una società umana, ognuno con le proprie competenze, sarà una gioia.

Un viale alberato.

Per realizzare questa visione, bisogna rivolgere l’attenzione ad una serie di obiettivi chiave nel campo dell’edilizia e della pianificazione del territorio. Per quanto riguarda l’edilizia, l’obiettivo principale consiste nel migliorare il parco immobiliare esistente invece di continuare ad ampliarlo. Bisogna incentivare le opere di ristrutturazione affinché tutti gli edifici siano neutrali in termini di CO2. Per quanto riguarda la pianificazione del territorio, il potenziale deve essere sfruttato così da consentire una vita sociale climaticamente neutra. L’obiettivo della giustizia climatica è anch’esso una grande priorità nella politica abitativa, poiché nel capitolo è prevista una moratoria sulla costruzione di nuovi edifici.

Misure